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Cenni sulle applicazioni della criochirurgia


Informiamo i gentili lettori che stiamo preparando una serie di presentazioni relative ad interventi di criochirurgia sul volto, sul collo e sulla lingua di pazienti affetti da melanoma cutaneo.
Detti interventi, eseguiti nell’arco di questi anni, dal Dott. Marco Scala e suoi collaboratori evidenziano  gli effetti e l’efficacia della criochirurgia.


Facciamo notare che i sorprendenti risultati correlati alle  alle basse temperature che non sono ancora biologicamente conosciuti. Cioè le ragioni biochimiche che sono le conseguenze dell’effetto degli interventi sono in fase di studio.
Membri della nostra equipe si stanno interessando a tali ricerche che verranno in seguito dettagliatamente descritte.

Riprendiamo l’intervento (fig.1) la cui descrizione è stata pubblicata nel gennaio del 2006 [1]

Menzioniamo il caso clinico di un soggetto donna di 101 anni. Paziente con melanoma avanzato maligno della pelle del viso. Questo esempio è segnalato al fine di valutare la fattibilità e la tollerabilità della tecnica utilizzata, nonché le implicazioni biologiche che il trattamento criochirurgico ottiene in questa neoplasia specifica.


La decisione chirurgica in pazienti anziani affetti da melanoma avanzato deve essere in armonia tra il rischio immediato di un evento avverso (operativa mortalità entro 30 giorni, o gravi complicazioni postoperatorie) e l'utilità, definita come il risultato ottimale del trattamento.

La valutazione del rischio operatorio dovrebbe tenere in considerazione diversi aspetti quali: lo stadio della malattia, gli effetti collaterali legati ai trattamenti precedenti o concomitanti, lo stato fisico del paziente, la presenza di fattori di co-morbilità (cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, urologiche, cognitive, e l'incontinenza). Il tipo di operazione come pure l'esperienza del chirurgo.[2]
Negli ultimi anni, la chirurgia è diventata meno aggressiva e invasiva, con una grande enfasi sul fatto di poter minimizzare il numero di trattamenti, soprattutto nei pazienti anziani, in cui lo scopo della chirurgia è principalmente quello di migliorare la qualità della vita piuttosto che prolungare la sopravvivenza.

La criochirurgia viene conseguentemente impiegata per il trattamento di molte lesioni benigne e precancerose della testa e del collo, soprattutto della cavità orale, come pure nei pazienti selezionati con malattie avanzate, grazie al facile accesso a molti tumori della cavità orale che particolari tipi di sonde permettono di eseguire agevolmente.
Essa consente la possibilità di utilizzare locali o regionali procedure di anestesia, il trattamento di pazienti ad alto rischio chirurgico, con deficit di coagulazione e/o con lesioni di grandi dimensioni con migliori risultati funzionali e riabilitativi. In tal caso si ha un corso relativamente indolore postoperatorio e, infine , il controllo visivo diretto della zona di crionecrosi che dà facoltà di ripetere cicli di gelo sulla malattia residua.[3]
Recentemente la criochirurgia è stata proposta per il trattamento del melanoma della testa e del collo, principalmente per melanomi della mucosa in siti anatomicamente critici come per pazienti ad alto rischio con malattie non resettabili. [4] [5]

La crioterapia è stata applicata anche per il trattamento della lentigo maligna che è stata ben sopportata in due pazienti. [6][7]
Il trattamento è stato realizzato per mezzo di applicazioni criochirurgiche seriali che sono state conseguite nell’arco di tre mesi (fig.2,3,4). La massa della lesione ha subito un trattamento con una criosonda ad azoto liquido mentre la malattia residua con criosonda a protossido d'azoto, mediante la tecnica di inserimento.

E’ chiaramente visibile lo stato fisico e psicologico della paziente dopo l’intervento.
REFERENZE

[1] Scala M., Gippone M., Queirolo P., et al. Cryosurgery for advanced malignant melanoma of the facial skin. A case of report. In Vivo 2006; 20: 153 – 156.

[2] Lise M: Surgical decisions in elderly cancer patients. Tumori 2002; 88 (S): S51-52.

[3] Scala M, Margarino G, Mereu P, Gipponi M: Cryosurgery in oral disease. In "Basics of Cryosurgery. Korpan NN (Ed); Sprinter-Verlag, Vien, 2001: 285-8.

[4] Scala M, Gipponi M, Comandini D, Franzone P, Fabiani P, Del Bello A: Cryosurgery alone or in combination with radiotherapy and hyperthermia in the treatment of head and neck mucosal and cutaneous melanoma. J Exp Clin Cancer Res 1994; 13: 243-6.

[5] Tanaka S: Cryosurgery for malignant melanoma. In "Basics of Cryosurgery. Korpan NN (Ed); Sprinter-Verlag, Vien, 2001: 289-93.

[6] Collins P, Rogers S, Goggin M, Manning W: Cryotherapy for lentigo maligna. Clin Exp Dermatol 1991; 16: 433-5.

[7] McKenna DB, Cooper EJ, Kavanagh GM, Davie RM, McLaren KM, Tidman MJ: Amelanotic malignant melanoma following cryosurgery for atypical lentigo maligna. Clin Exp Dermatol 2000; 25: 600-4.


Un grazie particolare al chirurgo Davide  Marenco
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